Apprendiamo dalla stampa che, dopo il tira e molla protrattosi a lungo, il dossier progettuale dello Stadio e degli interventi connessi è stato trasmesso alla Regione. Questa, il 6 settembre, ha formalmente aperto la procedura dei 180 giorni al termine dei quali la Conferenza di Servizi darà la sua valutazione finale. Il 6 marzo 2017, quindi, la pratica torna al Comune che – sulla base di quanto emerso – darebbe il definitivo consenso, previa decisione di una modifica al Piano Regolatore. E’ paradossale che quest’ultima decisione – squisitamente politica –non sia stata già adottata o almeno anticipata. Se positiva sgombrerebbe il campo da tutta una serie di persistenti ambiguità. Se negativa, risparmierebbe di mettere in piedi una procedura lunga, complessa e costosa che creerebbe aspettative e aprirebbe il campo a possibili contenziosi. Quale che sia quindi l’intenzione, andrebbe formalizzata ora, con la massima trasparenza.
In tutto ciò la posizione del CdQ è quella di sempre. Che lo Stadio si faccia o no, nella sostanza non ci interessa. Ma se si fa e finché c’è una procedura valutativa in essere, intendiamo essere presenti, con tutto il lavoro che abbiamo prodotto e formalizzato, per sostenere le ragioni del territorio, minimizzare gli impatti negativi e massimizzare i relativi vantaggi.
E’ per questo che abbiamo sollecitato sia il Comune di Roma che il Municipio a rispettare la formalizzazione della nostra presenza nell’ambito dell’Osservatorio paritario a suo tempo costituito, e rivolgendo analoga richiesta alla Regione.
Un’opera che impatta pesantemente sul nostro territorio non può non vedere presenti sia l’istituzione di prossimità – quali che siano le forze politiche che la amministrino – sia i rappresentati dei cittadini, a maggior ragione ove gli stessi facciano già parte di un Organismo istituzionalizzato.
Mentre scriviamo non abbiamo ancora una risposta dal Municipio mentre ci è pervenuta (come Osservatorio) una convocazione da parte dell’Assessore Berdini del Comune di Roma.