Nota informativa:
Come a tutti noto, l’assemblea del 29 settembre, contestualmente alla nomina di un nuovo liquidatore, ha deliberato la cessazione di ogni attività da parte del Consorzio, nonché la convocazione di una nuova assemblea entro dicembre per definire criteri ed entità dei versamenti a carico dei consorziati al fine di chiudere definitivamente il Consorzio stesso.
Quanto al primo punto è stato provveduto alla disdetta o revoca di tutti i rapporti in essere (legali, consulenti, fornitori, dipendenti), bloccando in tal modo ogni ulteriore fonte di spesa sull’immediato o al termine di preavviso legale.
Per quanto invece riguarda la convocazione della nuova e ultima assemblea, non si è in grado di rispettare la data della sua tenuta che slitterà quindi ai primi di febbraio prossimo.
Motivo del rinvio è il ritardo con il quale il precedente liquidatore ha acconsentito – dopo una serie di mosse dilatorie – a dar corso al necessario passaggio delle consegne.
Ma c’è di più. Lo stesso ha fatto pervenire una citazione da parte del tribunale di Roma con la quale richiede – con una serie di argomentazioni che ad occhio profano appaiono risibili –l’annullamento dell’assemblea del 29 settembre e la conseguente sua reintegrazione nel ruolo (!!!!).
Immaginiamo con quanto gradimento dei consorziati all’idea di un altro quindicennio di durata della procedura di liquidazione e di una sequela di nuove quote da pagare.
La situazione dei conti è risultata peggiore delle previsioni e richiede una puntuale ricognizione della reale entità dei debiti e crediti iscritti a bilancio e di quelli emergenti. Le casse sociali sono praticamente a zero.
Come detto – con una formale comunicazione che verrà tempestivamente inviata – l’assemblea si terrà ai primi di febbraio. C‘è da supporre che i criteri di massima per la ripartizione pro quota delle somme necessarie a chiudere le consistenti pendenze – ovviamente da affinare e far approvare in assemblea – dovrebbero prevedere la sommatoria di due cifre: l’eventuale arretrato individuale fino al 2013 (bilancio approvato) e la quota finale a completamento.
Circa gli arretrati – di cui come CdQ abbiamo sempre consigliato di sospendere il pagamento – va detto che il relativo pagamento ora non sarà più destinato al mantenimento della costosissima e inutile struttura ma alla sua definitiva chiusura.
Pertanto chi ha dei sospesi e preferisse per sua comodità saldarli – ignorando ovviamente le spese della diffida legale che avesse eventualmente ricevuto – per trovarsi così, dopo l’assemblea, a versare la sola quota finale, può farlo: o con versamento presso la sede del Consorzio o con bonifico bancario sul nuovo conto del Consorzio presso il Banco di Brescia Filiale di via Carlo Sabatini, con il seguente IBAN: IT 40 J 03500 03212 000000019968.