Martedì 17 maggio, come da accordi precedentemente intervenuti, una delegazione ristretta del CdQ (M. Petrachi, A. Garzia, D. Lantieri, E. D’Urso) si è recata presso l’impianto di depurazione Roma Sud in via Ostiense per un incontro con ACEA, nelle persone dell’ing. Mario Ruta, dell’ing. De Rose responsabile dell’impianto stesso e di un suo stretto collaboratore, in merito ai noti problemi riguardanti sia le ricorrenti ondate di cattivi odori sia i picchi di rumorosità nel funzionamento di taluni macchinari, picchi sensibilmente aumentati nell’ultimo periodo.
Inizialmente l’ing. Ruta ci ha illustrato in dettaglio, rispondendo a tutte le nostre domande di chiarimento e precisazione, le caratteristiche dell’impianto che, ricordiamo essere il più grande d’Italia ed uno dei più estesi in Europa sia perla grandezza che per la quantità di “materia / utenza” trattata.
Pur risalendo ad una tecnologia di alcuni decenni fa l’impianto è stato, e viene, costantemente adeguato agli standard previsti dalla normativa vigente sia in termini di funzionamento che di sicurezza ambientale. Sono previsti attualmente alcuni ulteriori lavori di miglioramento, già a noi illustrati lo scorso novembre 2015 in un precedente incontro, e per i quali si è in attesa del completamento della, come sempre, lunga procedura di autorizzazioni da parte di vari enti e per effetto della complessa normativa esistente.
I rappresentanti del CdQ sono stati poi condotti in una visita sul campo, con ulteriori illustrazioni e chiarimenti sulle varie fasi di lavorazione. In merito ai problemi più volte lamentati, circa i frequenti picchi di rumorosità – un livello di base è comunque ineliminabile interamente come per tutti gli impianti industriali – si sta già provvedendo. Anche qui il processo richiede delle tempistiche sia operative che di legge: autorizzazioni, poi bando di assegnazione lavori, esecuzione degli stessi. Si tratta di realizzare delle barriere in alcuni punti e di creare delle nicchie di insonorizzazione per taluni compressori.
Sull’aspetto più inquietante per la periodicità delle sue manifestazioni e la sua singolare emergenza nei week end si è probabilmente individuata l’origine e la causa. Le esalazioni provengono dai due silos di costante e automatico stoccaggio dei fanghi. Nei giorni feriali i silos da un lato vengono “alimentati” dai fanghi e dall’altra vengono svuotati o mantenuti al minimo livello per effetto del loro trasferimento su camion di una ditta esterna per il conferimento in discariche o in impianti di compostaggio. Questo meccanismo di riempimento/svuotamento viene meno nei giorni festivi in quanto i camion non possono operare in tali giornate. Ne consegue che il progressivo riempimento dei silos, che non si interrompe, spinga come un pistone l’aria interna impregnata di “odori” facendola fuoruscire e vanificando di fatto l’attività dei filtri presenti nella loro sommità (poca “aria cuscinetto” presente rispetto alla superficie utile rimasta libera nella sommità dei suddetti silos”). Pertanto gli attuali filtri sono evidentemente inadeguati per assorbirne l’effetto ammorbante.
Risultato: c’è l’impegno a studiare, predisporre e montare nel più breve tempo possibile (purtroppo questione non di pochi giorni) un nuovo sistema di filtraggio. Una soluzione più radicale è comunque in programma da parte di ACEA: lo spostamento dei due silos sul lato più lontano dell’area, quella verso il GRA/RIVE DEL TEVERE. Anche qui i tempi tecnico-burocratici non saranno fulminei.
Abbiamo suggerito se nel frattempo non sia possibile trovare un accordo con la ditta che trasferisce i fanghi perché operi, sia pure parzialmente, nei fine settimane.
In conclusione, abbiamo apprezzato (ma ne abbiamo avuto in precedenza conferme sul seguito degli impegni dichiarati ed in parte già messi in campo) la piena disponibilità dell’Ing. Ruta e dell’ing. De Rose intenzionati a risolvere entrambi i problemi che ci assillano e per i quali non esiste una bacchetta magica che ne consenta la soluzione nel termine di giorni.
C’è da dire che – a differenza del passato – abbiamo avuto sin qui modo di verificare l’attendibilità degli interlocutori e la rispondenza fra quanto affermato e quanto in corso d’opera.
Appena in grado, vi aggiorneremo con nuove notizie.