Lettera aperta ai romani e ai tifosi giallorossi

    0
    695

    Il progetto conosciuto come “Stadio della Roma a Tor di Valle” è solo un pretesto per permettere la realizzazione di una nuova speculazione edilizia, la più devastante degli ultimi decenni: è’ importante quindi che si conoscano alcuni punti nevralgici di questo ennesimo sacco di Roma:

      LO STADIO NON E’ NEANCHE IL 20% DELLE COSTRUZIONI PREVISTE

    Intorno allo stadio sorgerà un enorme “Business Park”: un  grande centro commerciale e numerosi palazzi per uffici con tre grattacieli di 220 ml. di altezza. Si tratta di un progetto faraonico di ben 354.000 metri quadrati, per un totale di un milione di metri cubi di cemento, equivalenti a 120 palazzi  di sei piani:  ALTRO CHE STADIO!

    Il Piano Regolatore Generale destina  l’area di Tor di Valle a  “Verde privato attrezzato” e ne attribuisce  una capacità edificatoria di 112.000 mq. destinati ad impianti sportivi: significa che si potrebbe tranquillamente costruire “lo Stadio della Roma” con tutti i campi di allenamento senza nessuna deroga al Piano Regolatore. E’ evidente che il milione di metri cubi di cemento è dovuto a ben altri interessi che quelli sportivi…

    LO STADIO NON SARA’ PROPRIETA’ DELLA A.S. ROMA

    Proprietario dello stadio sarà una società di James Pallotta, che non è un tifoso della Roma ma un finanziere americano che cercherà di procurarsi il massimo profitto facendo pagare alla A.S. Roma tutti i costi a cominciare dall’affitto dello Stadio. Lo “Stadio della Roma” non costituirà un capitale che valorizzerà la Società, ma un onere che costerà ogni anno milioni di euro.

    RISCHIO IDROGEOLOGICO

    Cementificare un’ansa del Tevere oggetto di potenziali esondazioni del fiume costituisce un grave rischio idrogeologico, come hanno evidenziato importanti istituzioni, per eliminare il quale occorrerebbero tempi lunghi per le necessarie opere. Ciò è di impedimento all’apertura di ogni cantiere e, di fatto, dovrebbe impedire al Comune ogni variante al Piano Regolatore Generale, non essendo l’area ancora edificabile

    E la consapevolezza, da parte dei proponenti il progetto, di quello che potrebbe accadere è dimostrata dalla previsione della installazione di una idrovora da 3,5 milioni di euro (che pagheremo noi cittadini). Non vorremmo che si sottovalutasse l’eventualità di un DISASTRO PREVEDIBILE!!!! 

    LA MOBILITA’ AL COLLASSO

    L’intero piano edificatorio peserà su un settore della città dove la mobilità è già al collasso: uffici e spazi commerciali, con 15/25.000 lavoratori e utenti giornalieri, nonché 40/50.000 spettatori in occasione delle partite costituisce un carico impossibile da sostenere. Le opere di mobilità proposte sono assolutamente insufficienti e limitate unicamente al tratto utile ai clienti del Business Park, senza alcun giovamento per i 200.000 romani che già oggi sopportano code interminabili da Acilia e Ostia per Roma. Alcune opere previste, come lo sfioccamento  della metro da Magliana a Tor di Valle, che sono ritenute condizioni indispensabili per la realizzazione del progetto, sono inattuabili, e l’ipotesi di frequenza della Roma Lido ogni 5 minuti è pura fantascienza senza massicci investimenti che nessuno farà. I tifosi della Roma devono sapere che per arrivare a Tor di Valle dovranno impiegare mezza giornata!

    PROMESSE ELETTORALI DEL M5S E DI VIRGINIA RAGGI TRADITE

    In campagna elettorale avevano promesso di ritirare la delibera sulla pubblica utilità sostenendo che “lo Stadio della Roma si farà da un’altra parte, a Tor di Valle c’è una speculazione edilizia e NON CI SONO LE CONDIZIONI” . Ora, intascati i voti dei cittadini,  trattano con i palazzinari e si parla solo di una ridicola riduzione delle cubature (20%). 

    CONFERENZA DEI SERVIZI

    Per tutte le criticità illustrate il Comune e la Città Metropolitana hanno espresso parere negativo nell’ambito della Conferenza dei Servizi presso la Regione; Regione e Stato si devono esprimere. Il 3 marzo ci sarà la decisione finale

    CHIEDIAMOCI TUTTI NOI:

    Roma ha veramente bisogno di altre strutture per uffici, che poi rimangono inutilizzate (quanti edifici vuoti ci sono all’ EUR?) o dell’ennesimo Centro Commerciale, pagando il prezzo pesante di rendere invivibile  un quadrante importante della città, di correre un rischio idrogeologico notevole per tutto il territorio e di penalizzare sempre più i suoi cittadini, costretti a soccombere ad una mobilità insostenibile? 

     

    Comitato Difendiamo Tor di Valle dal Cemento